MADE IN ITALY - Certificazione: volontaria esiste già
Forse non tutti sanno che da oltre 10 anni c'è la possibilità di certificare "volontariamente" il proprio prodotto grazie all' Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani che ha realizzato un sistema di certificazione in base al quale i produttori distinguono le loro creazioni da quelle di dubbia provenienza italiana, dando certezza al consumatore finale sull'origine e la qualità. Si tratta del marchio "100% Made in Italy", applicabile a qualunque settore. L'attività di MadeinItaly.org è concentrata sul valore delle produzioni interamente realizzate in Italia.
L'iter di certificazione si avvia con la sottoscrizione volontaria da parte dell' azienda del regolamento del sistema IT01 e della richiesta di certificazione. Alcuni dei requisiti indispensabili sono: materie prime di qualità; fabbricazione interamente italiana; semilavorati prodotti in Italia; modelli esclusivi dell'azienda e prodotti conformi alle norme sulla sicurezza e igiene.
L'Istituto - che ha colmato una lacuna in ordine alla tutela, valorizzazione e produzione delle produzioni interamente realizzate in Italia - accerta la sussistenza dei requisiti ed accorda la certificazione che ha validità 1 anno. Nei tre mesi successivi all'ottenimento della certificazione, un funzionario dell'Istituto verificherà la sussistenza dei requisiti sopra indicati e procederà al completamento dell'istruttoria con l'acquisizione della documentazione necessaria e la compilazione delle schede del Disciplinare. Entro il quarto mese successivo il funzionario confermerà all'azienda l'ottenimento della certificazione. L'Azienda sarà quindi iscritta nel Registro Nazionale Produttori Italiani.
Per quanto riguarda la rintracciabilità del prodotto, l'Istituto ha provveduto ad istituire un sistema di tracciabilità per i prodotti certificati “ 100% Made in Italy ”. L'azienda certificata dovrà utilizzare i segni distintivi rilasciati dall'Istituto, dotati di marchio olografico anticontraffazione e di numerazione progressiva, applicandoli o allegandoli al prodotto. Il marchio collettivo potrà essere utilizzato sull'imballo, inserito su carta intestata, esposto in fiera e divulgato attraverso i mezzi pubblicitari e i siti internet.
Inoltre, nel 2006, l'Istituto ha messo in campo una nuova certificazione sulla Igiene Sanità e Sicurezza a norma che si pone in linea con le altre nazioni internazionali che già adottano questa cautela per consumatori.